Procrastinare
Rimandare è conseguenza di una caratteristica della mente umana: essa rifugge dalla complicazione, dal caso, dalla confusione e cerca, invece, ossessivamente, la semplificazione.
Si scopre così che alla base della procrastinazione esistono tre cause:
- la mancanza di desideri (passione assente)
- il sovraccarico di attività (iper complicazione)
- il perfezionismo (paura del giudizio).
Indovina, indovinello: quanto ti identifichi in uno o più di tali tre stati?
C’è, come sempre, una buona notizia. Ossia che ogni problema ha la sua soluzione, a parte due sole eccezioni, le due uniche certezze della vita indicate dal poliedrico Benjamin Franklin: la morte e le tasse.
Ecco, dunque, le tre soluzioni (identificabili in tre irrinunciabili bisogni umani), capaci di fungere da “molle motivazionali” particolarmente potenti:
- realizzazione;
- status;
- connessione.
Ebbene, per superare la tendenza a procrastinare, è possibile azionare una o più delle tre suddette leve motivazionali, nella consapevolezza che ogni motivazione presenta due aspetti antitetici: uno negativo ed uno positivo, un po’ come accade con i poli di una batteria.
- L’aspetto positivo del senso di realizzazione è la percezione di un lavoro ben fatto. Il contraltare è il dolore del rimpianto.
- Status è sinonimo di influenza, di potere, mentre la mancanza di esso significa essere impotenti.
- Essere connessi a livello profondo è amore, non essere connessi è solitudine.
Ecco dunque la chiave segreta per attivare un personale MIND RESET anti-procrastinazione: domandarsi sempre, quando si è sul punto di procrastinare qualcosa:
- quanto quel qualcosa valga in termini di realizzazione, status e connessione, e
- quanto possa costare, in ognuna di queste tre aree, continuare a procrastinare.
Anche in questo caso è fondamentale ricorrere allo strumento della scrittura: stendere una lista delle motivazioni positive e negative consente di rileggerla ogni volta che si abbia difficoltà a ripartire. Mantenere un elevato livello di motivazione e trasferirlo ai propri collaboratori, a chiunque ci sia intorno, diventa solo una questione di tecnica. L’importante è focalizzarsi sull’inizio.
Una scoperta affascinante? Ancora una volta le neuroscienze hanno dimostrato che il dolore che avvertiamo pensando un compito impegnativo, difficile, che temiamo, evapora quasi istantaneamente una volta che lo iniziamo. La verità è che il dolore sta tutto nell’anticipazione, non nell’effettivo svolgimento del compito temuto. La semplice azione di cominciare genera una reazione a catena di effetti positivi: perché attenua il dolore (del fare) e sopprime le associazioni negative relative al compito.
Come funziona tale meccanismo? Migliorando sia la percezione del compito (non è poi male come si sarebbe pensato), che di sè (in realtà si può fare).
Iniziare aiuta a compiere un passaggio importantissimo, ossia la transizione dal non fare al fare. Scopriamo qui una meravigliosa applicazione della legge di inerzia di Newton secondo la quale “Un oggetto fermo rimane a riposo, un oggetto in movimento rimane in movimento”, per ricollegarci all’altrettanto celebre pensiero di un altrettanto celebre fisico, Albert Einstein, secondo il quale: “La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti”.
Una volta che la mente sia settata in modalità azione, si tende a permanere in quello stato. L’effetto? Si compiranno progressi tali da ritrovarsi, senza accorgersene, già a metà strada! Non esiste forse il detto: “chi ben comincia è a metà dell’opera”?
POST COVID-19 = TEMPO DI VIVERE
Lockdown, stay home, pandemic… sono i neologismi di un’emergenza sanitaria che ha imposto al mondo intero e pure ai nostri Studi professionali un confinamento sociale senza precedenti. Oggi ci è offerta l’occasione di costruire le fondamenta della nostra “nuova casa” nel mondo. Ancora una volta, è questione di “risettaggio mentale”. Superati i tre schemi limitanti precedentemente illustrati, è tempo di sviluppare nuove sensibilità per coltivare una “tensione” alla bellezza (da intendersi in senso ampio e trasversale), che sappia indirizzare e stimolare due delle più straordinarie e meravigliose capacità della mente umana: la creatività e l’immaginazione. I virus non amano i grandi sognatori. Così come un atavico bisogno di sventura, tipico dell’essere umano, può essere contrastato solo da una tensione verso il bene e verso il bello. Ricordiamoci di essere italiani e di vivere nel Paese che più ha dato nella Storia e che ancor più ha da insegnare al mondo! Non sprecare e anzi valorizzare (ambiente, beni materiali, relazioni umane, rapporto con l’Alto… tempo di Vita) assurgerà a nuovo metro di riferimento del pensare e dell’agire, anche in ambito digitale. Videocall, chatroom, smart working, digital collaboration, cloud computing, big data, cybersecurity, …? Impariamo a conoscere questi preziosi strumenti e ambiti, non per farci da essi sopraffare, bensì per gestirli e per governarli. Perché, al di là della fitta serie di impegni che ci accompagnano nel nostro viaggio lungo la linea del Tempo, sappiamo finalmente cogliere il senso di un respiro diverso, più giusto, più lento, più umano, che si chiama semplicemente …Vita. Questa sia la Stella Polare di un nuovo e più consapevole professionista digitale, protagonista di quella evoluzione della specie che è attualmente in atto.