Fondare una start-up innovativa è solo il primo passo di un lungo percorso volto a trasformare l’idea imprenditoriale in un’azienda di successo, consolidata sul mercato e in grado di generare utili.
Sebbene fare previsioni sulle tempistiche che occorrono ad una start-up per ritagliarsi una fetta di mercato dipendono in buona parte dalla validità dell’idea, dalle competenze del team di lavoro e dai finanziamenti ottenuti, il percorso da compiere, definito come ciclo vita, è il medesimo per ogni nuova realtà.
In questo approfondimento si vedrà quali fasi attraversa una start-up, dalla nascita fino alla maturità e quali sono le cause più comuni che determinano il fallimento di una start-up innovativa.
Indice dei contenuti
- Una valida idea imprenditoriale
- Fase di sviluppo
- Ingresso nel mercato
- Posizionamento sul mercato
- Maturità
- Il ciclo di vita delle start-up come raggiungere la maturità
1) Una valida idea imprenditoriale
La nascita di una start-up come ogni società di prodotti o servizi deve partire da un punto semplice ma fondamentale, quello cioè, di risolvere un problema o un’esigenza comune ad una definita cerchia di utenti.
La prima fase, quindi, consiste nell’individuare quale problematica affronta e risolve la startup innovativa. Per raggiungere tale obiettivo, prima ancora di costituire la startup, una buona prassi è testare l’idea progettuale interrogando il proprio network di colleghi e amici, preparare sondaggi da sottoporre alle comunità online, partecipare ai forum di discussione e cercare eventuali competitors sul mercato in maniera tale da comprendere sia in che modo la concorrenza è presente sul mercato sia in cosa la propria idea si differenzia.
Solo dopo aver esplorato, compreso e definito la validità di un’idea progettuale si può procedere con la costituzione della start-up innovativa, iniziando a trasformare l’idea in realtà.
2) Fase di sviluppo
Il ciclo vita di una start-up entra nel vivo durante la fase di sviluppo che consiste nel testare l’idea realizzando un prototipo anche chiamato Minimum Viable Product (MVP). La fase di prototipazione deve avere l’obiettivo di sviluppare l’idea il più vicino possibile alla soluzione definitiva senza l’esborso di ingenti capitali. Durante la fase di sviluppo, difficilmente si avranno a disposizione grandi capitali, gli investitori infatti, sarà possibile attirarli durante le fasi successive quando il prototipo è stato già sviluppato ed è possibile mostrare la sua efficacia.
Durante la fase di sviluppo i capitali ai quali si può ricorrere sono per lo più costituiti dai propri risparmi e dalle risorse degli amici e dei parenti. Se si è particolarmente fortunati, tuttavia, è possibile avvicinare i così detti blue angel, degli investitori particolarmente propensi al rischio e disposti ad investire già durante la fase di sviluppo del primo prototipo.
Il prototipo infine, non deve essere considerato come l’idea definitiva e funzionante, come già evidenziato l’obiettivo è creare un modello il quanto più vicino all’idea definitiva che possa persuadere gli investitori e il pubblico.
3) Ingresso nel mercato
Arrivare alla terza fase significa aver ottimizzato il prototipo grazie agli studi, alle ricerche e ai feedback raccolti e aver trovato le risorse necessarie per la produzione su scala industriale del modello. In questa fase la start-up innovativa ormai costituita deve attraverso le proprie risorse umane essere in grado di attirare nuovi clienti ed entrare nel mercato, promuovendosi nei canali giusti ed utilizzando tecniche di marketing finalizzate a fidelizzare i clienti e attrarre nuovi investitori.
L’ingresso nel mercato per ogni società è una fase delicata, si riceve una prima risposta da parte del pubblico e possono nascere problemi di varia natura logistici e nella distribuzione.
Il successo o l’insuccesso del proprio modello di business dipende in buona parte da come si riesce ad affrontare e superare la delicata fase di ingresso nel mercato.
4) Posizionamento sul mercato
Una volta entrati nel mercato è necessario stabilire in che modo posizionarsi. Il prodotto o servizio offerto è necessario sia continuamente promosso, sia dal punto di vista pubblicitario sia continuando a ricercare nuovi investitori che in questa fase saranno più propensi ad immettere risorse. Di fondamentale importanza è controllare la crescita della start-up, una crescita troppo repentina potrebbe causare difficoltà nel sostenere la produzione e le spese, una crescita troppo lenta potrebbe scoraggiare gli investitori e far perdere interesse verso il prodotto o servizio realizzato.
5) Maturità
Una start-up può definirsi matura quando è autosufficiente sul mercato, genera utili e registra una crescita costante. Sebbene ogni prodotto o servizio necessiti di continui perfezionamenti e campagne di marketing, raggiungere la fase della maturità significa aver superando indenni la parte di più difficile.
Una volta che la società è solida sul mercato le direzioni che può pensare di intraprendere sono sostanzialmente due.
- Trasformare la start-up in PMI innovativa e proseguire il processo di crescita pensando di quotarsi sul mercato azionario.
- Monetizzare gli investimenti sostenuti, vendendo la start-up.
Il ciclo di vita delle start-up come raggiungere la maturità
Superare indenni le cinque fasi di sviluppo per una realtà innovativa non è un percorso tutt’altro che automatico, le difficoltà e gli ostacoli da superare sono tanti.
Secondo uno studio condotto da CBInsights il tasso di fallimento delle start-up è del 90%, la ricerca individua 20 motivi che determinano l’insuccesso di una start-up, i principali sono:
- Nessuna richiesta da parte del mercato
Come già scritto in precedenza, un’idea imprenditoriale di successo deve risolvere un’esigenza reale di un’azienda o dell’utenza, tuttavia spesso le start-up non riescono ad intercettare una nicchia di riferimento interessata.
- Una sbagliata gestione del tempo e delle risorse economiche
Il tempo e il denaro sono due componenti imprescindibili per una start-up innovativa la quale durante le prime fasi di sviluppo deve riuscire ad allocare correttamente i pochi fondi a disposizione, riuscendo altresì a compiere concreti passi in avanti al fine di non far perdere l’entusiasmo e la propensione all’investimento da parte dei sostenitori.
- La scelta sbagliata del team di lavoro
Una start-up ha bisogno di competenze diversificate, un team eterogeneo capace di affrontare le sfide portate dallo sviluppo dell’idea imprenditoriale. Il team di lavoro deve quindi essere in grado di sviluppare autonomamente un primo prototipo, di veicolare l’idea commerciale nei canali giusti e di trovare le giuste opportunità di finanziamento.
- L’impossibilità di competere con aziende già strutturate
Analizzare le potenzialità dell’idea anche sotto il profilo della concorrenza già esistente sul mercato può evitare di incorrere nel reale problema secondo cui una start-up una volta sviluppato il prototipo non riesce a convincere il mercato ad acquistare il proprio prodotto a causa della presenza di concorrenti già strutturati e radicati sul mercato. Una fase di analisi preliminare a 360° riguardo le potenzialità dell’idea progettuale appare quindi particolarmente importante al fine di evitare il fallimento.
- Il rapporto prezzo/costi
Il prodotto o servizio realizzato dovrebbe avere un prezzo che possa permettere alla start-up di rientrare dei costi e degli investimenti sostenuti. Non è raro che tra i motivi del fallimento di una start-up vi è una sbagliata valutazione del rapporto prezzo/costi, in altre parole, lo sviluppo del prodotto su scala industriale comporta elevate spese sia di produzione che di pubblicità che causano un prezzo unitario del prodotto troppo elevato e di conseguenza fuori mercato.