Quando Fausto, amico di vecchia data, mi ha contattato per diventare Ambassador dell’Accademia dei Commercialisti ho preso una scelta rapida: volevo esserci anche io. E lo volevo perché sono profondamente convinta del lavoro che l’associazione ha svolto negli anni e sta svolgendo in questo 2023, utilizzando più canali possibili per portare fuori quello che è davvero un progetto intento a lasciare valore.
Dopo mesi di programmazione per studiare il format migliore per i miei argomenti, martedì 28 marzo ho partecipato alla live LinkedIn organizzata da Fausto e il suo team, dove il tema centrale del dialogo è stato il benessere delle risorse umane.
Come molti altri Professionisti la mia avventura è cominciata diversi anni fa. Insieme a mio marito Gian Luca Bracciali, anche lui Ambassador di Accademia, abbiamo aperto uno Studio che, anche grazie al nostro desiderio di creare qualcosa di valore, sta compiendo il suo primo processo di ricambio generazionale.
Lo Studio è uno Studio multidisciplinare in cui, ad oggi, lavorano 28 persone dalle competenze più trasversali. In questo percorso è stata sempre centrale, anche grazie al mio interesse e la mia esperienza nel campo delle risorse umane, l’attenzione verso il benessere aziendale. Questo porta innanzitutto il cliente a vivere più serenamente il proprio percorso, ma anche e soprattutto lo studio in una condizione di collaborazione più efficiente e serena. Per garantire questo benessere è senz’altro necessario mappare tutta una serie di attività che vanno dalla delega alla condivisione (di obiettivi e idee). Oggi si ha molto la tendenza a considerare i giovani come “svogliati” o “rassegnati”, non sono d’accordo.
Ritengo invece che i giovani siano predisposti ad imparare e ad accogliere con entusiasmo ogni sfaccettatura del proprio lavoro, questo però avviene solo nel caso ci siano dei traguardi da raggiungere. Traguardi intesi non solo in termini personali, ma anche nel processo di restituzione delle proprie competenze per la crescita dell’azienda stessa. Questo proprio perché una persona oggi ha bisogno anche di poter mettere a fattor comune il proprio potenziale. Dunque, è proprio importante che le aziende oggi si mettano a lavorare per creare ambienti che favoriscano questi processi di crescita.
È necessario quindi sostituire la definizione mainstream di “persone al centro” con “benessere delle persone al centro”, che è notevolmente diversa; perché così si lavora automaticamente su tutto l’ambiente, declinando il benessere in maniera concreta e tangibile, lavorando principalmente sull’aspetto organizzativo. Gestire lo Studio in maniera organizzata non fa altro che rafforzare quella che è l’attività professionale stessa. Il benessere, all’interno di uno studio si può declinare dunque, come detto, solo attraverso azioni concrete. Possiamo orgogliosamente dire che, all’interno dello Studio Skilta, le persone scelgono autonomamente il proprio orario di lavoro, che può così variare da un giorno all’altro in base alle necessità.
Oggi più che mai, le piccole imprese, vengono a chiederci in maniera inconsapevole aiuto sulla parte gestionale dell’impresa. Dunque, il nostro lavoro, non è più solo fiscale ma anche e soprattutto consulenziale. Abbiamo internamente investito sulla tecnologia, hardware e software, creando un modello specifico per le nostre persone. Abbiamo creato una cultura intorno al nostro lavoro. Per quanto riguarda l’organizzazione, come detto, ci siamo invece preoccupati di dare ordine. Questo ha aumentato le nostre competenze, portandoci ad essere appunto uno Studio multidisciplinare.
È necessario, per quanto mi riguarda, creare un senso di comunità all’interno dello Studio. Questo perché dal momento in cui viene accolta una nuova risorsa, si sta accedendo anche a tutto il suo bagaglio culturale di tipo professionale e dunque sarà necessario guidare questa persona nel percorso di inserimento e di apprendimento delle soft skills necessarie per vivere al meglio la professione.
Ogni persona all’interno del nostro studio ha la consapevolezza di essere pilota e non passeggero.
All’interno delle imprese e degli Studi si è sempre ragionato con il mito del “Più lavori più sei bravo”. Anche io durante le mie prime esperienze alle volte staccavo anche a sera tarda. Oggi è necessario lasciare da parte questo concetto per abbracciare un nuovo percorso che porti al benessere fisico e mentale delle risorse di ogni impresa.
In conclusione, dunque, uno Studio, per migliorare il benessere delle proprie risorse, dovrebbe cominciare a pensare di mettere in atto 3 asset:
- Agire ogni giorno con la consapevolezza di dover creare servizi che generino valore.
- Ricerca e innovazione per offrire un servizio di qualità.
- Formazione a tutti i livelli.