Le misure di sostegno pubblico finalizzate a supportare la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative in Italia, sono promosse dal portale Smart&Smart Italia gestito da Invitalia.
Quest’ultimo rappresenta il principale strumento rivolto alle star-up innovative, il quale, recentemente è stato potenziato nella dotazione finanziaria dalle misure previste nel Decreto Rilancio.
Indice dei contenuti
In cosa consiste l’agevolazione.
Quali progetti sono ammessi nel finanziamento.
Decreto Rilancio: quali novità per le start-up innovative.
Vantaggi per chi costituisce una start-up innovativa.
Vantaggi dopo la costituzione di una start-up.
Cos’è SMART&SMART ITALIA
Smart&Smart Italia sostiene lo sviluppo e il consolidamento sul mercato delle start-up innovative. Il servizio gestito da Invitalia si rivolge a tutte le realtà presenti sul territorio italiano.
L’ente finanzia progetti per importi compresi tra i 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. Il presupposto del finanziamento è consentire una rapida crescita di start-up ad alto valore tecnologico, in grado sia di venire incontro ad un mercato sempre più legato al digitale, sia di dare un’opportunità di lavoro e sviluppo alle menti più brillanti del Paese, evitando che trovino occupazione al di fuori dei confini nazionali.
La misura non presenta una data di scadenza, è infatti un incentivo a sportello. È sufficiente presentare la domanda di finanziamento che verrà valutata entro 60 giorni.
A chi si rivolge
Una start-up innovativa, può presentare domanda di finanziamento ad Invitalia a condizione che non sia costituita da più di 60 mesi, inoltre deve essere iscritta al registro speciale delle imprese.
Il finanziamento può essere altresì richiesto da:
- Start-up ancora da costituire anche da italiani residenti all’estero o da cittadini stranieri in possesso dello “start-up Visa”
- Società straniere se trasferiscono o aprono almeno una sede in Italia.
Ricordiamo che tutte le condizioni affinché un’organizzazione ricada sotto la definizione di “start-up innovativa” sono specificate dall’articolo 25 del D.L 179/2012.
In cosa consiste l’agevolazione
Una start-up innovativa, se rispetta i requisiti previsti, può beneficiare di un finanziamento a tasso zero che copre l’80% delle spese ammissibili. La percentuale di finanziamento può arrivare fino al 90% se la start-up è costituita da donne o da giovani sotto i 36 anni, oppure se è presente un socio con il titolo di dottore di ricerca che al momento della presentazione della domanda lavora all’estero.
Se la start-up innovativa ha sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o Sicilia, è possibile anche ottenere un contributo a fondo perduto pari al 30%.
In fase di valutazione del progetto, ottengono migliori punteggi le start-up innovative che:
- Hanno previsto collaborazioni con incubatori, innovation hub, centri di ricerca o acceleratori d’impresa;
- Hanno sede legale nel Centro-Nord Italia ma prevedono investimenti anche al Sud;
- Hanno un accordo di investimento con uno o più investitori;
- Dispongono del rating di qualità.
Quali progetti sono ammessi nel finanziamento
I progetti devono avere un piano di spesa compreso tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. L’importo compre spese quali:
- Acquisto di beni o servizi;
- Costi per il personale;
- Costi di gestione aziendale.
Per essere ammessi al finanziamento, la start-up innovativa deve avere almeno una delle seguenti caratteristiche:
- Un alto valore tecnologico e innovativo;
- Sviluppare prodotti, servizi nel settore digitale (internet of things, blockchain, IA);
- Valorizzare i risultati ottenuti dai centri di ricerca.
Come presentare la domanda
Le domande possono essere presentate esclusivamente utilizzando la piattaforma web Invitalia. È necessario:
- Registrarsi ai servizi online;
- Accedere all’area riservata;
- Compilare la domanda online.
Le procedure per essere effettive hanno bisogno di essere convalidate da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
La modulistica è possibile scaricarla direttamente dal sito Invitalia sia in caso di società già costituita sia in caso di società non costituita.
Decreto Rilancio: quali novità per le start-up innovative
Il Decreto-legge del 19 maggio 2020, n. 34, “Decreto Rilancio”, ha aumentato la dotazione finanziaria in favore delle start-up innovative.
L’obiettivo del Decreto è favorire la crescita delle start-up ad alto valore tecnologico. La disposizione, contenuta nell’articolo 38 dal titolo “Rafforzamento dell’ecosistema delle start-up innovative” viene incontro alla necessità di far fronte all’emergenza economica in atto in Italia, così come evidenziato nella relazione presente sul decreto:
“la necessità da parte delle startup di un sostegno pubblico per sviluppare il proprio business caratterizzato principalmente da idee innovative che le contraddistinguono dalle altre società”.
In particolare, il Decreto-legge introduce importanti novità quali:
- La possibilità, secondo alcune condizioni, di convertire il finanziamento ricevuto in uno strumento partecipativo, al fine di agevolare l’ingresso di investitori esterni o l’aumento di capitale della start-up.
- Misure volte a semplificare e facilitare l’incontro tra la start-up con incubatori, acceleratori, centri di ricerca;
- Rafforzare il patrimonio delle start-up innovative grazie alla misura Smart Money.
- Il comma 3, dell’articolo 38, incrementa la dotazione del “Fondo di sostegno al venture capital”. Un incremento pari a 200 milioni di euro e valido per tutto il 2020.
- Equiparazione delle start-up di ricerca alle università e agli enti di ricerca per quanto riguarda le agevolazioni in caso di contratto di ricerca extra muros. In particolare, l’agevolazione è del 12%. Le spese sostenute costituiscono la base di calcolo del credito di imposta fino al 150%.
- Il comma 6, dell’articolo 38, prevede 200 milioni di euro da destinare come fondo di garanzia delle PMI in favore delle start-up.
- Il comma 5, dell’articolo 38, proroga di un anno la registrazione alla sezione speciale delle start-up innovative.
- I commi 7 e 9, dell’articolo 38, introducono un regime fiscale volto ad agevolare le persone fisiche che immettono capitali nelle start-up. L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta del 50% dell’importo investito. Il tetto di spesa massima è di 100 mila euro che diventeranno 300 mila dopo la conversione del decreto in legge. L’investimento deve essere mantenuto attivo per almeno tre anni.
- Il comma 10, dell’articolo 38, dimezza le soglie minime di investimento al fine di agevolare l’ingresso di fondi esteri destinati alle start-up innovative in Italia. Lo strumento, Investor Visa for Italy, porta la soglia minima di investimento in start-up innovative a 250 mila eur, e a 500 mila euro l’investimento in strumenti rappresentativi del capitale. L’investimento deve durare almeno due anni.
Vantaggi per chi costituisce una start-up innovativa
Le suddette agevolazioni si inseriscono in un contesto nel quale già durante la fase di costituzione della start-up innovativa si hanno alcuni vantaggi fiscali e benefici:
- Esenzione dell’imposta da bollo dovuta al momento dell’iscrizione al registro delle imprese: le start-up innovative sono esentate dal pagamento dei diritti di segreteria e della spesa annuale che altre forme societarie devono versare alla Camera di Commercio di riferimento.
- Possibilità di costituzione e modifica allo statuto senza doversi rivolgere notaio: le procedure sono eseguibili direttamente online, inviando la documentazione alla Camera di Commercio.
- Possibilità di accesso al Fondo Nazionale di Innovazione: lo strumento prevede interventi diretti e indiretti volti a stimolare lo sviluppo di start-up innovative, servendosi di Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi.
Vantaggi dopo la costituzione di una start-up
- Incentivi all’assunzione: per i contratti a tempo determinato della durata compresa tra i 6 e i 36 mesi.
- Agevolazioni fiscali per gli investitori a cui è riconosciuta una detrazione IRPEF del 50% della somma investita fino ad 1 milione di euro. In caso di società investitrice, questa può godere di una deduzione IRES pari al 50% fino ad 1,8 milioni di euro di investimento;
- Accesso al Fondo di sostegno al venture capital: sono stati previsti 200 milioni di euro destinati ad accelerare la crescita delle aziende innovative. È possibile richiedere sia una quota d’ingresso partecipativa, sia l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, sia obbligazioni convertibili.
- Possibilità di estendere il “rinvio a nuovo delle perdite per i primi due esercizi”.
Start-up appartenenti al settore della moda
Infine, l’articolo 38-bis, prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro a fondo perduto destinati a coprire il 50% delle spese ammissibili inerentemente alle attività operanti nel settore del tessile e della moda.
I fondi sono rivolti alle società (anche start-up) che valorizzino il Made in Italy e i giovani talenti.
La definizione delle misure attuative, saranno stabilite dal Ministero dello sviluppo economico entro sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto.