

In una recente ricerca condotta da Cross Border Growth Capital è stato messo in luce il crescente numero di Start up a vocazione sociale (SIAVS) presenti in Italia.
Lo studio ha evidenzia come nel 2020 le SIAVS siano cresciute del 19% rispetto l’anno precedente e del 52% negli ultimi 7 anni.
Ad inizio 2021 si contano 267 start up a vocazione sociale. Nel 2013 se ne contavano appena 14.
Le SIAVS sono piccole realtà sia per fatturato che per numero di dipendenti, basti pensare che i 66% di queste ha un fatturato minore a 100.000 euro e l’84% ha meno di quattro dipendenti.
Una nota positiva è data dal numero di donne e di giovani under 35 presenti in azienda.
In questo articolo, si esplorano sotto diversi punti di vista le startup a vocazione sociale: perché sono così definite, i benefici fiscali e le procedure da seguire per la registrazione della società.
Indice dei contenuti
- Startup a vocazione sociale
- Startup a vocazione sociale: definizione
- Registrare una Startup a vocazione sociale
- Il documento di descrizione di impatto sociale
- Definizione di impatto sociale
- SIAVS e scopo di lucro
- Startup a vocazione sociale di successo
- #1. ShareTheMeal
- #2. Beam
- #3. Mon Ami
- #4 Kaitiaki
Startup a vocazione sociale: definizione
La SIAVS per essere definita tale deve rispettare tutti i requisiti richiesti ad un S.r.l. innovativa oltre che operare in specifici settori.
Il Decreto Legislativo 155/2006 specifica i suddetti settori:
- assistenza sociale
- assistenza sanitaria
- educazione, formazione
- ambiente ed ecosistema
- patrimonio culturale
- formazione universitaria
- ricerca e servizi culturali
- formazione scolastica volta ad evitare l’abbandono
- servizi ad altre imprese sociali.
Data la funzione sociale ricoperta dalle SIAVS, queste sono caratterizzate da inferiori ritorni sugli investimenti rispetto ad altre tipologie di società innovative.
Per questo motivo, le startup a vocazione sociale godono di maggiori benefici fiscali. Le persone fisiche e giuridiche che decidono di immettere capitali in una SIAVS beneficiano di una detrazione IRPEF del 25% e una deduzione IRES del 27%.
Le startup innovative godono di aliquote pari rispettivamente al 19% e al 20%.
Registrare una Startup a vocazione sociale
Uno dei primi punti da sottolineare è che alle SIAVS non è richiesta l’iscrizione al registro delle imprese sociali.
La registrazione della SIAVS può essere formalizzata collegandosi su Registro Imprese il medesimo portale per la registrazione di ogni startup.
Dal portale viene richiesto di compilare l’Atto e lo Statuto e di inviare i dati alla Camera di commercio.
Il riconoscimento di Startup a vocazione sociale avviene mediante un’autocertificazione.
Il documento di descrizione di impatto sociale
Per ottenere il riconoscimento di startup a vocazione sociale è necessario compilare un’autocertificazione finalizzata a:
- evidenziare in quale settore la startup opera (uno o più dei suddetti);
- specificare che l’attività è di interesse pubblico;
- impegnarsi a rendere evidenti gli impatti sociali prodotti.
I risultati raggiunti devono essere redatti una volta l’anno.
Il Documento di descrizione di impatto sociale è previsto sia trasmesso in via telematica alla Camera di Commercio.
Ogni anno quindi il Documento trasmesso dovrà contenere l’impatto sociale raggiunto nell’anno appena trascorso.
Nel caso la SIAVS sia di nuova costituzione nel documento bisogna riportare gli obiettivi che si intende raggiungere nell’anno successivo.
Come specificato dal MISE, l’obiettivo del Documento non è analizzare le performance raggiunte ma deve essere inteso come una rendicontazione delle attività svolte.
Definizione di impatto sociale
Uno degli aspetti caratterizzanti della SIAVS consiste nel riportare la descrizione dell’impatto sociale.
Per impatto sociale si intende specificare accuratamente quali benefici o cambiamenti l’attività della startup apporta alla comunità.
Gli impatti sociali devono avere la caratteristica di essere misurabili secondo lo schema-guida:
- risorse utilizzate (input)
- prodotti o servizi erogati (output)
- risultati raggiunti (outcome)
La guida alle startup innovative rilasciata dal MISE specifica che le informazioni devono essere sia di tipo descrittivo sia supportata da un apposita griglia di indicatori.
SIAVS e scopo di lucro
È bene precisare che una delle caratteristiche distintive di una SIAVS è che l’attività d’impresa non deve avere scopo di lucro.
Vi è quindi un divieto di distribuzione degli utili e in caso di scioglimento della società il patrimonio deve essere obbligatoriamente devoluto ad altri enti operanti nel Terzo Settore.
Startup a vocazione sociale di successo
La crescita in Italia del numero di startup a vocazione sociale segue un andamento riscontrabile anche nel mondo.
È indubbio che la crisi economica e sanitaria in atto causata dal Covid-19 ha agevolato la nascita di imprese che hanno l’obiettivo di risolvere problemi sociali quali:
- disoccupazione giovanile;
- esclusione sociale;
- sicurezza alimentare.
Rivolgendo lo sguardo al di fuori dei confini nazionali può essere utile e fonte di ispirazione sapere quali startup a vocazione sociale stanno avendo successo nel mondo:
#1. ShareTheMeal
ShareTheMeal è un’app che permette alle persone di unirsi per contrastare il problema della fame nel mondo nei paesi in via di sviluppo e nelle località che stanno fronteggiando conflitti armati o calamità naturali.
La startup è nata dall’idea di alcuni imprenditori sociali tedeschi ed è entrata a far parte del programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.
Le persone interessate ad aderire al programma possono inviare una donazione una tantum o un sostegno mensile aiutando così le popolazioni più in difficoltà nel mondo.
Il programma ShareTheMeal, avviato nel 2015, ad oggi ha donato oltre 90 milioni di pasti.
#2. Beam
Beam è una piattaforma che ha l’obiettivo di aiutare le persone economicamente svantaggiate offrendo loro la disponibilità economica per sostenere corsi di formazione finalizzati ad agevolare l’accesso nel mercato del lavoro.
La piattaforma, riservata alle persone residenti a Londra, oltre ad aver ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, permette a migliaia di persone di costruirsi un nuovo futuro supportato dai sostenitori del progetto.
#3. Mon Ami
Mon Ami è una startup americana che si occupa di ridurre l’isolamento sociale che colpisce gli anziani in America.
La startup mediante un’apposita piattaforma coordina e gestisce le attività di supporto agli anziani. Questi ultimi ricevono così aiuto nelle commissioni quotidiane e compagnia.
La piattaforma ha, altresì, implementato un servizio di assistenza agli anziani da remoto.
#4 Kaitiaki
Concludiamo l’articolo con una startup a vocazione sociale italiana. Kaitiaki grazie ad una tecnologia all’avanguardia che si avvale dell’Intelligenza artificiale offre un supporto ai genitori volto a prevenire l’insorgere di episodi di cyberbullismo.
L’app, rispettando la privacy, rileva i comportamenti e gli incontri indesiderati che un ragazzo minorenne può subire sul web avvisando i genitori in caso di pericolo.