Commercialisti e Trasformazione Digitale
Siamo abituati a immaginare gli Studi Professionali come il regno della carta e delle scartoffie. In realtà, anche prima della pandemia, queste realtà sono state interessate da un cambiamento, orientato maggiormente alle nuove tecnologie digitali.
Come evidenzia infatti Paola Castiglioni, Presidente Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Busto Arsizio, “La fattura elettronica ci ha sicuramente messo di fronte a un cambiamento che era obbligatorio affrontare. Anche in questo caso, però, devo dire che gli Studi hanno reagito in maniera differente: alcuni hanno affrontato in maniera proattiva l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, in modo da facilitare il lavoro di scambio con i clienti per i quali gestiscono la contabilità. Altri Studi sono invece stati più passivi, lasciando al cliente l’iniziativa di scegliere il software al quale appoggiarsi e ne stanno oggi forse un po’ subendo le conseguenze”.
Il passaggio al cloud
La trasformazione digitale degli Studi Professionali, però, non coincide né si esaurisce con la fattura elettronica. In particolare, quello che gli Studi più avanzati stanno affrontando è la possibilità di lavorare in maniera diversa, mantenendo al contempo più monitorata la situazione dei nostri clienti.
“Nel nostro Studio il primo passo è stato quello del passaggio al cloud. Successivamente siamo passati all’archiviazione ottica, con l’eliminazione (parziale) della carta. Abbiamo poi adottato una serie di strumenti per la condivisione dei documenti, fino ad arrivare all’adozione di una piattaforma che ci consentisse lo scambio reciproco di documenti. Tutto questo è stato realizzato con un uso estremamente spinto del nostro gestionale di Studio: abbiamo cercato di utilizzarlo non soltanto per gestire il rapporto con i clienti ma anche il nostro Studio”.
Procedure più definite
Un percorso che ha richiesto un miglioramento delle competenze delle persone e ha portato sicuramente a un risparmio di tempo, una gestione più efficiente, lasciando allo Studio la possibilità di dedicarsi agli aspetti più apprezzati dal cliente, ovvero, quelli consulenziali.
Assicurando ulteriori vantaggi indiretti: “Il digitale richiede delle procedure molto ben definite che devono essere seguite da tutti. Bisogna abbandonare la carta, salvare i documenti in una certa maniera e così via. Questo ci consente di uscire da una situazione che si riscontra molto spesso negli Studi Professionali. Quella cioè di avere al proprio interno delle persone che sanno fare molto bene un certo tipo di lavoro, ma con delle metodologie che custodiscono gelosamente. Questo comportamento rappresenta un rischio per lo Studio in caso di addio anticipato di queste figure. La digitalizzazione ci lascia più tranquilli in questo senso”.
Le ragioni strategiche di lungo periodo
Ma oltre ai vantaggi più o meno immediati, ci sono delle ragioni di medio-lungo periodo che devono spingere gli Studi Professionali a scommettere sulla digitalizzazione. “Non possiamo assistere i clienti nella loro crescita se rimaniamo ancorati a strutture individuali o troppo piccole. Oppure se noi stessi non ci preoccupiamo della nostra trasformazione digitale e dell’opportuno ricambio generazionale. Dobbiamo fare un’analisi della nostra situazione e risolvere le criticità organizzative. Non a caso mi trovo spesso a parlare di aggregazioni: lo Studio piccolo fa fatica a gestire una realtà così complessa, resa ancora più complicata dalla situazione in corso. Inoltre la nostra professione non attira granché i giovani: dobbiamo cercare di attirarli, offrendo anche un ambiente di lavoro più stimolante e interessante”.
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