Una startup innovativa può essere definita come un’azienda giovane, fondata da uno o più imprenditori con l’obiettivo di sviluppare un prodotto o servizio unico e portarlo sul mercato.
Il celebre imprenditore americano della Silicon Valley Steve Blanck definendo la startup, introduce due concetti propri di questa forma di fare impresa che deve essere: scalabile e progettata per cercare un modello di business ripetibile.
In Italia il decreto-legge del 18 ottobre 2012 n°179 aggiunge che, possono essere considerate startup innovative le società di capitali, costituite anche in forma cooperativa(..) le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.
Indice dei contenuti
Startup, innovazione, progresso e crescita
Quali strumenti supportano lo sviluppo di una startup
Differenti tipologie di startup innovative.
Startup cos’è in Italia e alcune precisazioni
Perché una startup
Fondare una startup oltre che il significato intrinseco di innovazione si basa altresì sull’idea di generare valore attraverso un modello nuovo di business.
Un elemento caratterizzante è la presenza di un team specializzato che sappia coniugare con efficacia le spese da sostenere per una ricerca e sviluppo costante con la sostenibilità economica dell’impresa.
Sono dunque, un veicolo ottimale per validare e portare l’innovazione sui mercati.
Sempre più giovani di talento guardano con interesse alle startup innovative per via della forte impronta internazionale che hanno queste società, in grado di attirare investimenti nazionali ed esteri.
Storia e terminologia
Il termine startup nasce negli Stati Uniti negli anni ’70, divenendo popolare negli anni ’90. In principio, il termine indicava una società nuova o in fase iniziale dotata di un potenziale di crescita superiore al normale dovuto alla tecnologia che stava implementando.
Con il passare del tempo le definizioni hanno sempre più coinvolto diversi ambiti, tra cui:
- La capacità imprenditoriale;
- Il potenziale di crescita con la tecnologia come fattore abilitante;
- La presenza di un team di lavoro con competenze specializzate e complementari.
Quali strumenti supportano lo sviluppo di una startup
Dopo pochi anni, grazie al successo e l’insuccesso di migliaia di start up innovative, sono via via nati nuovi attori che gravitano intorno le startup, tra questi:
- Business Angels o un investitore informale: è una figura che si prende cura dello sviluppo di una startup, finanziandola e supportandola, portando altresì, la propria esperienza, conoscenza e contatti. Diversamente dai fondi di investimento, il Business Angel utilizza fondi propri.
Un esempio in Italia della suddetta forma di investimento è dato dall’IAG (Italian Angels for Growth) che dal 2007 ha investito oltre 30 milioni di euro per lo sviluppo delle startup innovative.
- Incubatori di impresa privata: definitivi come IPI (Independent Private Incubators) e CPI (Corporate Private Incubators) hanno il ruolo di facilitare lo sviluppo delle startup, mettendo a disposizione risorse durante tutto il processo aziendale, dalla nascita, alla definizione del modello di business, seguendone e supportandone l’evoluzione.
- Incubatori di impresa pubblica: principalmente per le startup si fa riferimento ai BIC (Business Innovation Centers), i quali così come gli incubatori di tipo privato, si occupano attraverso gli enti pubblici dello sviluppo di realtà economiche locali.
- Acceleratori start up: definiti anche come business accelerator o seed accelerator, sono società che si occupano dello sviluppo di altre società, tipicamente le startup, grazie alla fornitura di servizi professionali e opportunità di finanziamento.
I suddetti fattori, combinati con l’interesse crescente per le startup innovative, permettono alle società ad alto potenziale di svilupparsi rapidamente al fine di raggiungere in tempi brevi una piena indipendenze economica.
Differenti tipologie di startup innovative
Esistono differenti tipologie di start-up innovative, tutte hanno una base comune ma differiscono a seconda degli obiettivi. In particolare, è possibile individuare 6 differenti tipi di startup:
- Lifestyle Startups: fondata da imprenditori freelance e ideate per consentire un rapido sviluppo delle proprie capacità e passioni.
- Small Business Startup: sono piccole imprese, in genere a conduzione familiare a forte impronta innovativa, che portano continuamente nuove soluzioni al modo in cui svolgono il proprio lavoro.
- Scalable Startups: create da imprenditori alla ricerca di un modello di business fortemente scalabile e orientate alla ricerca di investitori.
- Buyable Startups: questo tipo di startup nasce con l’obiettivo di essere rivenduta ad una grande azienda una volta raggiunti i risultati prefissati. Un esempio su tutti è rappresentato da Instagram, il celebre social network acquisito da Facebook.
- Large Company Startups: sono imprese nate all’interno di grandi aziende con una vita limitata. Sono fondate per particolari attività interne nel ramo della ricerca, sviluppo e implementazione di un nuovo prodotto o servizio.
- Social Startups: sono imprese fondate da imprenditori che hanno obiettivi di tipo sociale. Lo scopo di queste attività non è orientato al profitto, piuttosto è contribuire positivamente allo sviluppo delle comunità.
Startup cos’è in Italia e alcune precisazioni
In termine startup innovativa spesso viene impropriamente usato sia per definire una società a forte impronta innovativa in generale, richiamando l’uso e la terminologia proveniente dagli Stati Uniti, sia per indicare propriamente una società di capitali.
In Italia, aprire una startup innovativa significa rispettare i requisiti stabiliti dall’art. 25 del decreto legislativo del 18 ottobre 2012. Nello specifico:
- La società deve essere costituita e non operare da più di 60 mesi;
- La società deve risiedere in Italia o in uno degli Stati Membri fermo restando la presenza di una sede produttiva o filiale nel territorio italiano.
- Il valore della produzione annua non deve superare i 5 milioni di euro
- Non deve distribuire o aver distribuito gli utili;
- L’oggetto sociale prevalente deve essere orientato allo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi e tecnologici;
- Non deve essere costituita per effetto di una fusione, scissione o cessione di un ramo d’azienda.
Inoltre, la società per avere i requisiti ricadenti nella definizione di start-up deve soddisfare almeno una delle seguenti condizioni:
- Sostenere spese in ricerca e sviluppo pari o superiori al 15% del maggiore importo tra i costi e il valore della produzione;
- Impiegare personale qualificato e dotato di un dottorato di ricerca per almeno un terzo della forza lavoro;
- Essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale.