#DirefareLeader: la leadership non è tale se non porta benefici alle persone
Coach, manager, speaker internazionali, imprenditori… Accademia dei Commercialisti apre uno spazio aperto, di servizio… in cui le eccellenze italiane e internazionali della trasformazione digitale offriranno, in esclusiva, le loro guide pratiche, il racconto dei loro successi ma anche dei loro fallimenti, delle strade che li hanno portati ad affermarsi e a sviluppare un’idea chiara, partica di cosa vuol dire essere leader, guidare un team di successo in questi tempi di straordinaria accelerazione digitale. Un appuntamento imperdibile per Professionisti, Commercialisti e per tutti coloro che, oggi più che mai, non possono fare a meno della collaborazione di un team. Un team che va costruito, gestito e motivato.
Compiti da coaching per i Commercialisti
Come evidenzia Fausto Turco, presidente Accademia Commercialisti: ”Sicuramente la figura del Commercialista in Italia è sempre stata legata ai numeri e al pagamento delle tasse, tanto che questa figura è diventata quasi uno stereotipo per i clienti. Questi adempimenti, però, sono sempre stati svolti all’interno di organizzazioni, composte da persone in carne ed ossa, che devono relazionarsi le une con le altre. La pandemia ha poi sconvolto tutte le procedure tradizionali, investendo in profondità il lavoro degli Studi Professionali.
Il Commercialista si è quasi trasformato in un responsabile delle risorse, in un coach: da una parte doveva ascoltare le richieste dei clienti, dall’altra organizzare le proprie persone. Un compito mai fatto prima, per cui è necessaria un’adeguata visione”.
La leadership secondo Oleg Konovalov
A proposito di coaching e visione ci sono sul web tantissimi articoli e proposte, ma pochi hanno la profondità e la concretezza dell’approccio proposto da Oleg Konovalov, global thougt leader, trusted advisor, global leading coach, autore del libro The Vision Code. Che contiene tantissimi spunti utili per i commercialisti per guidare al meglio il proprio Studio, specialmente in un momento di difficoltà come quello attuale.
Ma cosa significa Leadership? “Non si tratta di pensare a una persona, ma a quanto le persone possono ottenere sotto una determinata leadership. Eppure, dalle mie ricerche sulla visione dei leader, ho avuto modo di appurare che solo lo 0,1% dei leader a livello globale si comporta in maniera corretta. Viviamo in tempi in cui si commettono sempre gli stessi errori. Con il covid, ad esempio, non abbiamo guardato al futuro pensando solo agli aspetti medici. Invece la leadership deve sempre guardare al futuro: le persone non hanno bisogno di un leader per portarli nell’oggi, perché ci sono già dentro. Detto in altri termini, non si ha bisogno di un capitano per restare nel porto, ma per affrontare un vasto mare. Bisogna dunque pensare coraggiosamente relativamente al futuro”, spiega Konovalov.
Perché le aziende sono poco coraggiose
Ma perché invece, anche in azienda, le leadership si dimostrano così poco coraggiose? “Abbiamo un grande problema, che possiamo definire mind lag. Che è differente dal jet lag classico dei voli intercontinentali.
Quando invece parliamo di leadership e mind lag, il problema è che ci preoccupiamo troppo del passato e veramente poco del futuro. Come si può creare un grande futuro se si resta ancorati al passato? Non c’è alcuna possibilità. Eppure quando andiamo in una business school si farà riferimento ai grandi casi del passato e quindi si dirà di fare lo stesso”.
In azienda si tende molto a stare nella propria Comfort zone, ad adottare le stesse pratiche delle corporation degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso. Perdendo però così delle opportunità di crescita. “Bisogna avere una visione: che proviene quando si prende coscienza dei problemi e di come affrontarli per portare benefici a tutti. La leadership non ha niente a che fare, dunque, con l’ambizione personale, della serie “voglio diventare miliardario”.
Una leadership senza complicazioni
In una visione pratica e pragmatica della leadership un leader deve cercare innanzitutto di comprendere la realtà delle persone, guardando ai loro bisogni e necessità. La visione passa infatti per grandi progetti e grande idee, ma ogni passaggio dovrebbe sempre portare a un incremento di valore effettivo per le persone interessate. Importante è anche sottolineare che la leadership alla fine deve essere sempre abbinata alla semplicità, senza complicazioni di sorta, altrimenti le persone finiscono per non essere interessate. Ovviamente la visione ha anche a che fare con la passione, che può essere moltiplicata: le persone devono essere infatti sempre parte integrante di questo percorso”.
Clicca o qui o sull’immagine per vedere un estratto dell’intervista con Oleg Konovalov: