
Fausto Turco – Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia
Immagina di svolgere la tua professione di commercialista comodamente seduto sul divano di casa tua o, ancora meglio, in vacanza, magari sdraiato sotto l’ombrellone… Solo un sogno irrealizzabile? Tutt’altro! Una prospettiva destinata a diventare una realtà sempre più concreta nei prossimi anni, grazie all’avvento della digitalizzazione e all’introduzione delle nuove tecnologie anche nel settore della contabilità e della consulenza alle imprese.
La figura del commercialista sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti, che pongono sfide e problematiche complesse ma che allo stesso tempo aprono interessanti prospettive anche in tema di smart working e conciliazione tra vita professionale e personale.
L’approccio innovativo e intelligente (smart, appunto) al lavoro si sta ultimamente facendo spazio in moltissimi campi: si punta sempre più sulla flessibilità degli orari e sull’autonomia nella scelta degli spazi, responsabilizzando il professionista e tagliando i costi per aziende e studi professionali.
La rivoluzione, in tutti i settori, è già in atto da tempo: tecnologie di messaggistica e video conferenza, supportate anche dagli smartphone e quindi utilizzabili in mobilità, permettono di comunicare e tenere riunioni a distanza, mentre il cloud computing consente di condividere agilmente ogni tipo di documento e collaborare a più mani sui più svariati progetti.
Ma quali sono invece, le innovazioni e gli strumenti specifici dei commercialisti, che stanno cambiando e promettono di cambiare radicalmente il modo di svolgere la professione?
In questo campo la rivoluzione assume principalmente i nomi di fatturazione elettronica, che è obbligatoria sia per i rapporti con la PA (fin dal 2014) che tra privati a partire dal 1 gennaio 2019, e dichiarazioni precompilate, quei modelli preimpostati che lo Stato è ormai in grado di stilare automaticamente per i contribuenti, basandosi su dati che ricava da datori di lavoro, enti pensionistici, banche, assicurazioni e così via.
Con l’avvento della digitalizzazione, sarà lo stesso studio del commercialista a diventare digitale, smaterializzato e quindi anche mobile, se lo si desidera.
Un grandissimo contributo in questo senso è dato dalla dematerializzazione e conservazione elettronica dei documenti: addio a buste, spedizioni via posta e pesanti faldoni per ogni cliente, addio alle fotocopie, tutto sarà al suo posto nell’archivio informatico, consentendo una rintracciabilità più immediata e minimizzando il rischio di smarrimento. Per consultare il fascicolo di un cliente, al professionista sarà sufficiente accedere al sistema informatico dello studio, senza dovervisi recare fisicamente.
Il commercialista potrà firmare documenti e verbali di assemblee (magari anche tenute a distanza) con la propria firma digitale o grafometrica. Software gestionali sempre più avanzati gli permetteranno di coordinare le attività dello studio e di avere a disposizione, sempre e ovunque, una piattaforma collaborativa da utilizzare insieme ad associati e dipendenti.
A cambiare sarà anche il rapporto con il cliente: le nuove tecnologie permetteranno di comunicare più facilmente, di condividere documenti in tempo reale, di inviare newsletter o di impostare promemoria personalizzati per le scadenze fiscali tramite messaggistica istantanea. È facile intuire come questo potrà tradursi in una maggiore fidelizzazione e a un rapporto più soddisfacente da entrambe le parti.
Anche formazione e aggiornamento parlano (e parleranno) sempre più la lingua del digitale, trasferendosi progressivamente dai convegni tradizionali alle più agili piattaforme di e-learning, da consultare quando e dove si vuole.
Insomma, quella che si prospetta e che si sta in parte già concretizzando è una vera rivoluzione digitale, che il commercialista deve imparare a “cavalcare” per poter lavorare più efficacemente, aumentando la produttività e la competitività, nei tempi e nei luoghi che preferisce.
È facile intuire, al contempo, come tutte queste novità pongano importanti questioni in tema di rispetto della privacy e protezione dei dati, valori da salvaguardare mediante l’adozione di infrastrutture IT sempre più sicure. Per fornire ai clienti servizi sempre più efficienti ed evoluti, che non ledano la loro riservatezza. Fausto Turco – Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia Oltre 30 anni di attività come System Integrator dedicato agli Studi Professionali, con circa 500 progetti di esperienza, di ogni dimensione. Ho conosciuto e incontrato migliaia di professionisti. Oggi mi dedico quasi completamente alla Trasformazione Digitale negli Studi, lavorando sia con i titolari che con i collaboratori.
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